Da alcuni anni a questa parte gli appassionati di orologi (e anche i non appassionati) hanno assistito a un continuo elevarsi di prezzi e quotazioni dell’orologeria vintage, ormai diventata quasi più un asset da investimento, che non un oggetto in grado di scatenare passioni. E però, nel bene o nel male, questo fenomeno ha fatto avvicinare un crescente numero di persone al mondo dell’orologeria d’epoca tanto più se si tratta di orologi come Pateck Philippe, Audemar Piguet, Vacheron Constantin, Omega...
Perciò in questo blog vorremmo essere di aiuto e comprensione delle molteplici dinamiche che regolano l’acquisto e l’apprezzamento di un orologio d’epoca, andando a chiarire i vari aspetti universalmente ormai codificati e accettati, che distinguono uno splendido orologio, da un accrocchio inguardabile (e in futuro invendibile) all’occhio attento di un conoscitore.
Esistono alcuni punti fermi dai quali nessun collezionista si dovrebbe allontanare: quadrante originale e non ristampato, cassa lucidata il meno possibile (anche in presenza di minimi segni d’uso), movimento in buone condizioni e perfettamente funzionante.

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